Corso di aggiornamento per insegnanti 2021

CORSO DI AGGIORNAMENTO PER INSEGNANTI

ISCRIZIONE MEDIANTE PORTALE SOFIA [ID 60019]
RIMINI, 25 AGOSTO – 27 AGOSTO

Quanto è profondo il mare: dalla costa agli abissi

L’Ocean Literacy come opportunità di didattica interdisciplinare

Gli esperti di Ocean Literacy Italia condivideranno con gli insegnanti il loro prezioso bagaglio di conoscenze teorico-pratiche, utili per progettare e portare a termine un processo formativo interdisciplinare che valorizzi il mare quale elemento essenziale per lo sviluppo della vita e del benessere sul Pianeta proponendo un percorso coerente e ricco di spunti e di attività didattiche coinvolgenti e in grado di catturare l’attenzione e stimolare la partecipazione dei ragazzi.

Il corso è organizzato con il patrocinio del Comune di Rimini, in collaborazione con #ApsBastaplasticainMARE e nell’ambito del Summer Camp www.lanaturadelmare.it

Relatrici: Elisa Baldrighi, Luciana Ferraro, Beatrice Peruffo, Giulia Realdon, Selvaggia Santin.
Coordinamento: Franco Borgogno.

Programma

Giorno 1 – UOMO Ore 15.00-18.00 in aula

Introduzione alla tematica: L’uomo e il mare, Ocean Literacy, Ocean Decade, attività interdisciplinari, riferimenti all’agenda ONU 2030 e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG); aspetti didattici in riferimento alla materia ‘Educazione civica/Cittadinanza’

Giorno 2 – ACQUA 9.00-12.00 in aula; 15.00-18.00 Laboratori

Dalla costa agli abissi: Gli ambienti marini sono caratterizzati da una diversità di habitat estremamente rilevanti dal punto di vista ecologico ma allo stesso tempo sono ecosistemi molto dinamici e interconnessi. Gli ambienti marino-costieri, così come gli ambienti marini profondi, sono tra i più vulnerabili e più seriamente minacciati da processi sia naturali che di origine antropica. Per tale motivo vanno conosciuti e difesi in quanto essi fonte di numerosi beni e servizi per l’uomo.

Giorno 3 – BIODIVERSITA’ 9.00-12.00 in aula; 15.00-18.00 Laboratori

Problematiche ecologiche e minacce per le comunità biologiche degli abissi e degli ambienti costieri: inquinamento, cambiamento climatico, attività di estrazione, eccesso di pesca

INFORMAZIONI
● Durata (ore): 15
● Frequenza necessaria (ore): 12
● Costo a carico Destinatari (€): 180 (anche Carta Docente)
● Contatti: irsefnazionale@gmail.com
● Iban Irsef IT84 U085 4223 7030 07000250048 PER ISCRIZIONE
● ISCRIZIONI PROROGATE AL 30 LUGLIO 2021

Il Mar Mediterraneo, un mare tutto da conoscere

Dall’Ocean Literacy al Mare Nostrum: pubblicata la Guida Conoscere il Mar Mediterraneo

Era l’inizio del secolo, quando negli Stati Uniti un gruppo di ricercatori ed educatori, preoccupati della scarsa conoscenza del mare da parte della popolazione e dalla mancanza dei temi del mare nei curricula scolastici, diede avvio al movimento per l’Ocean Literacy. Da allora la consapevolezza dell’importanza del mare e dei suoi servizi ecosistemici ha fatto molta strada, anche se ancora tanta ne deve fare perché si arrivi ad una coscienza collettiva. Del resto la sopravvivenza dell’intero genere umano dipende dal mare che fornisce la metà dell’ossigeno che respiriamo, assorbe un quarto dell’anidride carbonica che produciamo, influenzando inoltre il clima sul nostro pianeta e fornendo cibo, cure e ispirazione. E solo grazie ad una nuova visione del mare che i problemi, ad esempio quello dell’inquinamento da plastica e microplastiche, hanno trovato spazio non solo tra i ricercatori e le organizzazioni ambientaliste, ma anche nei media e nel mondo della scuola, anche grazie ad iniziative ed eventi come il World Ocean Day e le giornate di pulizia dei litorali.

Nel frattempo, in diversi continenti, sono sorte associazioni per la promozione della conoscenza del mare (la Ocean Literacy), tra cui in Europa l’EMSEA (European Marine Science Educators Association), che conta anche un gruppo regionale per il Mediterraneo (EMSEA Med), e in Italia OLI (Ocean Literacy Italia). Insomma, la consapevolezza del mare inizia a emergere, ma manca ancora molto per avere una popolazione compiutamente “Ocean Literate” (ovvero pienamente conoscitrice del mare) in tutto il mondo. Come affermato dai pionieri dell’Ocean Literacy, “una persona non può essere considerata educata nelle scienze senza essere educata al mare”.

Alla vigilia del Decennio ONU delle scienze del mare (2021-2020) si è aggiunto un altro contributo, tagliato su misura per promuovere l’Ocean Literacy nel Mediterraneo: la guida alla conoscenza del Mediterraneo (Guida alla Mediterranean Sea Literacy), frutto di tre anni di lavoro da parte del gruppo EMSEA Med, con il coinvolgimento di esperti di vari settori delle scienze del mare e dell’educazione.

La Guida, pubblicata in inglese e scaricabile liberamente QUI è stata recentemente tradotta in italiano da Monica Previati e Giulia Realdon (entrambe membri di  EMSEA Med e OLI) per renderla più fruibile soprattutto per chi studia, lavora e insegna nel nostro paese. La versione italiana si può scaricare QUI.

“Il sito di Ocean Literacy Italia è la sede più adatta per offrire la Guida Conoscere il Mar Mediterraneo a educatori, insegnanti, ricercatori, organizzazioni non governative, decisori politici, al settore della Blue Economy e al pubblico generale”, raccontano le due biologhe. ”Attraverso la Guida si potranno esplorare in modo accessibile i principi che rendono il nostro mare unico al mondo: Il Mediterraneo come un oceano in miniatura, culla della civiltà occidentale, mosaico prezioso e fragile, di ambienti e culture diverse, un mare che dobbiamo conoscere e amare per poterlo conservare e consegnare il più possibile integro alle future generazioni”.

La guida “Conoscere il Mar Mediterraneo” sintetizza tutto questo e molto altro, con un linguaggio preciso ma al contempo adatto ai possibili utilizzatori, affinché sia usato come fonte d’informazione per prendere decisioni informate e responsabili sul nostro mare e sulle sue risorse, così come per migliorare lo stile di vita dei cittadini che abitano questa regione.

Vi offriamo un assaggio della Guida attraverso i titoli dei sette princìpi:

  1. Il Mar Mediterraneo, un mare semi-chiuso tra tre continenti, è parte dell’unico grande oceano esistente sulla Terra e presenta molte caratteristiche uniche;
  2. Il Mar Mediterraneo e gli organismi che ci vivono modellano le caratteristiche della regione mediterranea e delle masse continentali adiacenti;
  3. Il Mar Mediterraneo influenza il clima e il tempo meteorologico della regione mediterranea;
  4. Il Mar Mediterraneo, con la sua ricchezza di vita, ha reso abitabile la regione mediterranea, che è diventata una culla della civiltà occidentale;
  5. Il Mar Mediterraneo è un hot-spot della biodiversità marina, con un alto livello di endemismi;
  6. Cultura, storia, economia, stile di vita, salute e benessere dei popoli della regione mediterranea sono inestricabilmente interconnessi;
  7. Benché il Mar Mediterraneo sia stato esplorato per secoli, esso rimane ancora in gran parte sconosciuto.

L’educazione all’oceano per tutti

L’oceano è fonte di cibo, energia, materie prime, minerali e, sempre più frequentemente, di farmaci innovativi. E non solo: regola il clima terrestre e ospita la più grande diversità di esseri viventi ed ecosistemi, fornendo, allo stesso tempo, servizi economici, sociali ed estetici all’intera umanità. Conoscere e comprendere l’influenza dell’oceano su di noi e la nostra influenza sull’oceano diventa, quindi, fondamentale per vivere e agire in modo sostenibile: questa è l’essenza dell’Ocean Literacy, ovvero ”Educazione all’Oceano”.

L’ 8 giugno è una ricorrenza speciale: il World Oceans Day, Giornata Mondiale degli Oceani, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2008. L’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa celebra, assieme alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO questa giornata con il lancio della pubblicazione intitolata “Educazione all’Oceano per Tutti – Kit pratico”. La pubblicazione, la cui versione originale inglese è stata pubblicata alla fine del 2017, ha l’obiettivo di fornire ad educatori e studenti di tutto il mondo gli strumenti, le risorse e i metodi innovativi per comprendere i complessi processi e funzioni dell’oceano ed evidenziare le problematiche più urgenti. Primi fra tutti i cambiamenti climatici. Riscaldamento e innalzamento del livello del mare stanno avvenendo a ritmi molto più veloci di quanto di pensasse, l’aumento della concentrazione di CO2 sta causando una diminuzione del pH con conseguenze nefaste su ecosistemi unici come le barriere coralline. E poi la plastica, con oltre 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti plastici sversati in mare ogni anno. “Per questa versione italiana, i miei ringraziamenti vanno all’Associazione per la Commissione Nazionale UNESCO Italia Onlus e alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO per il supporto”, afferma Ana Luiza M. Thompson-Flores, Direttore dell’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa. “Ci auspichiamo che questa pubblicazione possa fornire un supporto concreto a docenti ed educatori, che vogliano intraprendere un percorso di formazioni sui temi relativi all’oceano, e che possa essere inoltre considerato uno strumento utile nell’ambito più ampio dell’educazione allo sviluppo sostenibile e dell’implementazione dell’Agenda 2030”. “Speriamo che questa pubblicazione spinga i lettori – scienziati, educatori o studenti – ad assumere una maggiore responsabilità personale rispetto all’oceano”, aggiunge Franco Bernabè, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. “Che li stimoli ad agire come cittadini, a lavorare attraverso collaborazioni e reti, a condividere idee ed esperienze e a sviluppare nuovi approcci e iniziative a sostegno dell’Educazione all’Oceano” “La difesa e la tutela del mare e degli oceani richiedono grande attenzione da parte di tutti”, sottolinea Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente. “Il buono stato di salute degli oceani come patrimonio comune è anche il lascito che noi siamo tenuti a consegnare integro alle future generazioni. Strumenti come questo volume sono strategici nella diffusione di una cultura del mare e a spiegare la fondamentale ricchezza di questi habitat anche in termini di capitale naturale”.